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Il trono dell'eterna giovinezza

 

Al godermi in sogno

la quiete del lungarno,

parvemi udire

di noi giovani

le ridenti voci,

 trasudanti,

qual flebile eco,

dalla fredde spallette,

un tempo trono

delle nostre speranze.

Incontrai tanti amici,

liberi e belli,

non distinsi i volti,

scrutai invano,

non mi ritrovai,

eppure stavo bene

in mezzo a loro.

Solo un attimo

e riconobbi tutti,

c'ero anch'io.

Mi ridestai

al frastuono d'oggi,

altre eran le facce,

erano altri i modi,

nessuno mai

regnerà su quel trono

pago di quel poco

che poteva offrire.

 

LazzarAndrea 221106 

PREMIO SPECIALE COMUNE DI BORGETTO

Autore Finalista

Concorso "Città di Borgetto" 2013

Borgetto (PA)

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